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Frana nella notte il monte Titano e sommerge il Palazzo del Governo! Solo all’alba ci si accorge che è una montagna di carbone!
[Befaning news]: frana nella notte il monte Titano e sommerge il Palazzo del Governo! Solo all’alba ci si accorge che è una montagna di carbone!La Befana Titana….o ti tana?6.1.16, una data palindroma che lascerà il segno nella storia recente di San Marino. Nel cuore della notte prima un sibilo prolungato, poi un suono sinistro simile a un ghigno, infine un boato tremendo che ha squassato tutta la Repubblica, udito fino alla costa romagnola.I primi accorsi in piazza della Libertà sono rimasti attoniti di fronte alla vista che si presentava davanti, infatti il Palazzo del Governo giaceva sotto un enorme cumulo di roccia nera. Subito allertata la protezione civile che ha messo in sicurezza la zona disastrata in attesa dell’arrivo dei geologi per comprendere cosa fosse successo.Poi, con stupore crescente, alle prime luci dell’alba tutti i presenti in piazza si sono resi conto che la presunta frana altro non era che una enorme montagna di carbone, e collegando il luogo dove questa era collocata con il fatto di essere nella notte della befana…………..beh, tutti hanno fatto due più due rimanendo letteralmente senza parole per commentare l’accaduto ma con un lieve sorriso beffardo stampato in faccia.Subito avvisati i membri del Governo che non hanno ancora voluto commentare l’accaduto se non respingendo ogni addebito al mittente, specificando inoltre che nessuno di loro aveva appeso la calza al camino della sala del Consiglio. Si sono recati comunque tutti in piazza per vedere di persona l’entità dell’eccezionale fenomeno epifanico. Alcuni inoltre, facendo buon viso a cattiva sorte, o quello che è, ne hanno approfittato per portarsi a casa qualche sacco di carbone da utilizzare nella stufa.
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Epifania, in arrivo migliaia di tonnellate di carbone sul Titano. Anis: “pronti alla riconversione alle macchine a vapore”
(Con le calze tutte rotte) Parte all’insegna dell’ottimismo il 2015 del Governo, che punta a guardare al bicchiere mezzo pieno (poi se lo scolano). Visti i tumulti in borsa legati al calo del petrolio e ad altre fonti energetiche, l’esecutivo ha avuto una pensata geniale. Con l’ultima finanziaria si è infatti garantito un ulteriore carico di carbone da parte della Befana, che nottetempo ha provveduto a scaricare in territorio un paio di navi carboniere; il resto arriverà a breve, le miniere cinesi da cui proviene il lotto destinato al Titano stanno facendo i tripli turni per assicurare l’ordine. Questo carburante, ricevuto gratuitamente, diventa ora il fulcro del rilancio economico del Paese: l’Anis, al corrente del progetto della COALizione di Governo, ha già pronto un piano di riconversione che prevede l’impiego di macchine a vapore, unendo l’utilizzo del carbone con la rievocazione storica. “Noi non abbiamo vissuto la rivoluzione industriale, siamo passati dai campi alle palazzine e questa nuova opportunità è tutt’altro che fumosa” ci ha detto un capitano d’industria mentre nel frattempo fustigava due uomini intenti a spalare carbone in una fornace. Qualcuno si è mostrato contrario a questa conversione tecnologica, ma alla nostra domanda se fosse preoccupato per l’inquinamento, la risposta è stata “No, quello che mi importa è che non mi si sporchi la white list, me l’hanno appena consegnata e vorrei che durasse per un po’ senza metterla subito in candeggina, che poi oltretutto mi si infeltrisce”.
