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  • Il canto del Pianello – A Christmas Carol (parte uno)

    Il canto del Pianello – A Christmas Carol (parte uno)

    Interno casa. San Marino. Vigilia di Natale. Ore 22:00. La Tv trasmette la tombola in sammarinovisione a volumi da after. Il nonno prende il telecomando e preme il tasto ‘mute’.

    – “La volete sentire una bella storia di Natale?”
    – “Dammi il Tilus prima”
    – “Mamma, perché il nonno è così rosso?”
    – “Andrea, metti giù il telefonino, basta giocare a Think Tank®”
    – “Anche te Matteo, vieni via dalla presa di corrente”
    – “Giancarlo vieni giù dalle scalette dai!”
    – “Roberto, lascia stare il gatto, vieni a tavola che il nonno deve raccontarci una favola”
    – “Vaffanculo”
    – “Nonno, cosa ci racconti?”
    – “Cara Marina, questo storia si intitola il Canto del Pianello e non è una favola come tutte le altre”

    Un altro sorso di Tilus e il nonno inizia a raccontare…

    Non tanto tempo fa, c’era un Gran Vecchio di Baldasserona che aveva un potere talmente grande che non si poteva vedere. Era come camminare di notte dentro la galleria di Montalbo ma senza cacche di cane. Aveva un potere talmente forte da sembrare impensabile, come votare Democrazia Cristiana nel 2019. In pochi lo hanno visto in faccia ma è conosciuto come Omissis. C’è chi dice che lavori 24h/24 dalla sua roccaforte su di un’isola sperduta nell’Oceano Pacifico, altri lo hanno visto fermare la funivia con le mani per scommessa, altri ancora dicono che sia più brutto dei parcheggi sotterranei dell’Azzurro.
    Omissis è molto taccagno e paga qualche tirapiedi che cura i suoi interessi in territorio, per lui le sedute del Congresso e del Consiglio sembrano una ridicola perdita di tempo, meglio dedicarsi al suo hobby preferito: collezionare uc-Celli impagliati. Nello studio dicono abbia una vetrina dove tiene tutti gli esemplari imbalsamati nel corso delle legislature.
    Anche se un tempo le cose erano più semplici, aveva messo a punto un geniale sistema di leve e carrucole che gli permetteva di muovere le ali ai suoi volatili con grande naturalezza: sembravano vivi con una volontà propria. Omissis setta ali, una grande idea di libertà!
    Era la vigilia delle elezioni ed Omissis era parecchio scocciato perché doveva imbottire nuovi pennuti per l’ennesimo cambio di gabbietta. Che perdita di denaro! Non aveva fatto in tempo a completare l’ultimo esemplare di uccellino di paglia da mostrare agli amici del club nautico che lo avevano subito sgamato.  Per risparmiare aveva dato in appalto ad una società di consulenza estera la progettazione di alcuni meccanismi interni ma vuoi per l’insufficiente CQ, vuoi per i materiali scadenti, durante un’esibizione era fuoriuscita l’etichetta “made in Lux” dal buco del culo del pennuto, provocando l’irrisione della sua ristretta cerchia di amici. D’ora in avanti avrebbe fatto tutto da solo.
    Quella stessa sera, rientrando nella sua dimora, gli fece visita il fantasma di un vecchio amico detto Anonimato Socie Dario. Gli annunciò che avrebbe ricevuto la visita imminente di tre spiriti quella stessa notte: lo spirito del Pianello di quando stavamo beeeene, lo spirito del Pianello Futura e quello del Pianello di Adesso.

    – “Nonno sei sicuro che la fiaba sia autentica?”
    – “Certo, passami una fetta di torta Titano che la inzuppo nel Tilus. Dove eravamo rimasti?”
    – “I tre spiriti del Natale”

    Al calar della notte il silenzio elettorale avvolgeva San Marino e dal suo laboratorio situato in qualche sperduto edificio anonimo dai citofoni pieni di etichette “associati”,  stava controllando la nuova fornitura di coloratissime piume giunte dall’oriente. La sua mente vagava tra le prossime speculazioni sul Titano perché era quello che il paese che amava ed era lì che voleva continuare a fare quel cazzo che gli pareva.  Ancora scosso dalla vista dello spettro del vecchio amico, Omissis si coricò dando la colpa della strana visione all’impepata di cozze che aveva acquistato alla Lidl.

    Continua…

  • Finite le noci a Baracucco, si cercano le mandorle. Tra storia e leggenda

    Finite le noci a Baracucco, si cercano le mandorle. Tra storia e leggenda

    Son finite le noci a Baracucco, questo ormai è risaputo, ce ne erano per 12 solai e 60 sottotetti, c’erano addirittura le noci di cocco grosse e sostanziose, le noci di burro grasse e nutrienti, le noci di parmigiano saporite e appetitose. E con tutto quel ben di Dio si mangiava, ci si abbuffava, a quattro mani, a crepapelle, anche se ad onor del vero non risulta che vi fu, mai, nessun caso di indigestione o di imbarazzo di stomaco.

    C’erano le noci comuni, a bizzeffe, c’erano le nocciole, un mare, c’erano le noccioline, una distesa infinita, c’erano pure i pistacchi, enormi sacchi di pistacchi accatastati, tutti prodotti provenienti da ogni dove, perché non è che da noi ci fosse poi cosi tanta produzione, anzi a memoria d’uomo si ricordano non più di una dozzina di piante assortite, non bastavano neanche per i topi e gli scoiattoli.
    E mangia mangia e ingozza, anche se non si fa indigestione, dai oggi e dai domani, le noci calano, diminuiscono, finiscono. Un bel giorno poi successe che nessuno le portava più quassù, anzi in molti da fuori se le venivano a riprendere frettolosamente, le nostre noci erano ancora meno di una volta perché nessuno aveva curato adeguatamente le piante, e siamo rimasti con i gusci in mano.
    Sgomento e confusione ! Tutti si guardavano in faccia, bocche aperte e occhi sbarrati. E adesso che si fa ? Tutti con le scope in mano a spazzare i solai e i sottotetti per ammucchiare i rimasugli dei gusci e contendere le briciole ai topolini, tutti spaesati, abituati come erano a camminare sulle noci.
    Mentre si è tutti li che si spazza a qualcuno viene una bizzarra idea, va bene, non ci sono più noci, e allora perché non cercare le mandorle ? Dove ci sono le mandorle a volontà ? Ma in Cina, che domande, vuoi che anche a loro non serva qualcosa in cambio, si può fare, si può organizzare. Ma anche li il diavolo ci mette lo zampino, e si torna a ramazzare negli angoli.
    Allora bisogna rimediare, tagliare i trasferimenti di noci, si decide, togliere un po di noci qua e la, cosi, pur sia, instaurare la Nut Review e raggranellare una bisaccina, che non si sa mai. Proporre la grande Riforma Nocifera, e ancora prima, con effetto immediato la Tassa Nocimoniale, che se c’è rimasta qualche noce o qualche nocciolina in giro le andiamo a prendere, anche le brustoline tiriamo su.
    Qualcuno però non si è dimenticato delle mandorle, ci pensa ancora, se non arrivano dalla Cina magari qualcuno li vicino è disponibile, magari ce le da Singapore due bancali di mandorle, che li le raccolgono da tutto il mondo le mandorle e ne hanno fin troppe, dice che non sanno dove metterle, come noi le noci una volta, che nostalgia…..
    La morale non c’è mica, le noci sono noci, le mandorle sono mandorle. Solo una cosa, le noci sono buone, le mandorle possono essere dolci o amare, e se sono amare te ne accorgi solo quando le hai messe in bocca.