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  • Gabry Ponte in finale all’Eurovision: scatta il piano d’emergenza di San Marino

    Gabry Ponte in finale all’Eurovision: scatta il piano d’emergenza di San Marino

    Se vince siamo f*ttuti.

    Questa, in sintesi, la linea del Congresso di Stato durante la conferenza stampa post-semifinale, nel caso in cui San Marino dovesse trionfare alla kermesse canora di Basilea.

    Non i debitori della monofase, non il riconoscimento ufficiale della Palestina, non l’accordo di associazione con l’UE, il caro vita, il killer dei cani, il problema abitativo o la denatalità: la vera emergenza nazionale è diventata “dove li mettiamo tutti se vince Gabry Ponte?”

    San Marino, per regolamento, dovrebbe ospitare tutto il carrozzone dell’edizione successiva. Una missione talmente impossibile che il governo ha già predisposto un piano d’emergenza segreto, denominato “Operazione Playback” – che, come suggerisce il nome, serve a fingere di avere il controllo.

    Quello che non è stato fatto a livello politico negli ultimi trent’anni, potrebbe ora risolversi col televoto:

    • Memorandum d’intesa con Bankitalia
    • Collaborazione con governo italiano per contare più del due di picche
    • Accordo lampo con SpaceX per la costruzione di infrastrutture in stile Musk, da completare entro la fine della seconda strofa.

    ll Teatro Titano verrebbe ampliato con il supporto della Russia, che da anni cerca un modo per rendersi utile invadendo qualcosa, camerini inclusi.

    Ma il vero nodo resta l’alloggio: San Marino dispone di 12, forse 13 camere libere nei periodi di bassa stagione. L’ipotesi più realistica è l’ospitalità diffusa: ospiti e delegazioni smistati tra garage, ecomostri abbandonati, e stanze segrete del Museo delle Torture, con pacchetti “bed & bondage” disponibili su Booking. In alternativa, si valuta un campeggio sulle rotonde, in collaborazione con l’AASLP. I più fortunati dormiranno in tenda; i più lenti finiranno nel tratto di superstrada tra Serravalle e la disperazione dell’Azzurro.

    Nel frattempo, il Consiglio Grande e Generale ha istituito una task force interistituzionale, co-presieduta da Al Bano e Sting, con l’obiettivo di scrivere un inno capace di unire le genti e i vitigni.

    Gli Eurovision scettici invocano un referendum preventivo per valutare gli impatti della finale.

    Il Segretario agli Esteri Beccari ha contattato Zelensky per chiedere come si gestisce una guerra, anche solo logistica, mentre una delegazione sammarinese sarà presente al prossimo G7 solo per dire: “Scusate, se vince Gabry Ponte, potete occuparvi voi della semifinale 2?”

    Nel caso di vittoria, il carrozzone dell’Eurovision dovrà arrivare con le proprie gambe.“Noi non ce l’abbiamo nemmeno un treno,” ha dichiarato sconsolato il Segretario Pedini Amati, mentre si valuta la creazione di una sorta di Cammino di Santiago per cantanti, battezzato ufficialmente: “La Via Crucis dell’Autotune” – un pellegrinaggio mistico in 12 stazioni, dalla prova costume alla crocifissione vocale.

    Nel frattempo, il CONS propone di accorpare l’evento all’inaugurazione dei Giochi dell’Alta Repubblica, che includerebbero discipline come:

    • il lancio del prestanome societario
    • la scalata bancaria anonima
    • lo slalom tra le leggi finanziarie
    • la maratona della riorganizzazione della PA

    Tutte pratiche in cui la Repubblica eccelle silenziosamente da anni.

    Se la situazione dovesse degenerare (ossia: arrivano più di 200 spettatori o un’intera orchestra dell’Azerbaijan), è già pronto un Piano B, denominato internamente “Operazione Esodo”: delocalizzazione totale dell’evento a San Marino Village, una replica della Repubblica costruita a Dubai, con fondi del fondo sovrano del Qatar e animazione affidata agli ex figuranti di Gardaland in pensione. I finti Capitani Reggenti riceveranno passaporti temporanei e francobolli commemorativi da collezione. La Democrazia Cristiana, come da tradizione ultraterrena, comanderà anche nella versione fasulla della Repubblica, ma per rispetto del contesto musulmano sarà camuffata da dipartimento invisibile della stabilità perenne. Il simbolo del partito sarà un falafel stilizzato.

    Il pericolo è reale.

    La comunità internazionale osserva con apprensione.

    Il Fondo Monetario Internazionale ha già attivato l’algoritmo che segnala anomalie nel PIL ogni volta che un Paese di 61 km² rischia di diventare la capitale del pop europeo.

    San Marino trema. Gabry Ponte sorride.E l’Europa si prepara al più grande spettacolo mai organizzato da una nazione in cui il telefono prende solo se apri la finestra.