Galassi: “Guardie svizzere in difesa del Papa contro l’ISIS”. Incarcerato per avere rubato una veste papale
(Er Cuppolone) I recenti timori per assalti dell’ISIS in Italia hanno fatto innalzare il livello di attenzione anche in Vaticano. Il centro della cristianità potrebbe essere sotto attacco, perciò le Guardie svizzere hanno approntato un piano in difesa del Papa contro l’ISIS. Il neo ambasciatore Galassi, non appena informato del potenziale pericolo per i suoi rapporti con un obiettivo sensibile, ha deciso di adottare una personale strategia di sicurezza: si è nottetempo introdotto nella lavanderia e si è appropriato di una veste papale, cercando così di garantirsi la protezione fornita dalle milizie vaticane. Purtroppo per lui, il detto “non c’è due senza tre” non ha funzionato. Le Guardie svizzere hanno notato che c’era un Papa di troppo in giro, oltretutto con una “S” un po’ troppo sibilante per essere un argentino o un tedesco, e lo hanno perciò incarcerato con l’accusa di mitomania, blasfemia ed offesa alla figura del Santo Padre. Papa Francesco lo ha perdonato per tale atto, comprendendo la debolezza umana e la legittima paura: ha perciò commutato la carcerazione con due settimane al servizio di Ratzinger. Dopo due giorni, Galassi è stato di nuovo avvistato vestito di bianco. Lo stavano trasportando in manicomio, avvolto in una camicia di forza.
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