Flop del musical AASS “Il grande rifiuto”
(Fumata nera) Fiasco totale per il debutto della commedia (o per meglio dire farsa) musicale in due anni dal titolo “Il grande rifiuto”, sottotitolo “Ma che c’importa del porta a porta”.
RECENSIONE: L’allestimento, costato cifre da musical di Bollywood, vede all’opera le maestranze Aass, anche nelle vesti di attori improvvisati. Molti elementi (e che elementi) dell’orchestra dell’Azienda se la suonano e se la cantano autonomamente, generando una cacofonia inconcludente su cui svetta la prestazione solista di Valli, che non apre bocca ma fa un gran casino. La confusione derivante dal direttore Aass aumenta con la totale incapacità del maestro Lonfernini, che vorrebbe dirigere la melodia con tempo prestissimo ma si stanca subito e si distrae troppo facilmente con i commenti negativi dei presenti e rivolgendo i suoi pensieri al buffet. Gli spettatori schifati hanno espresso il loro disappunto con fischi e lancio di oggetti indifferenziati.
IN SINTESI: solo una scarsa percentuale del pietoso spettacolo si salva, mentre tutto il resto è da buttare e non lo si potrebbe riciclare nemmeno per “I talenti dei castelli”.
VOTO: 0/5
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