Morsiani tua vita mea: storie di ordinanza follia
“Omo de ordinanza omo de sostanza” (S.C.)
Tutto era scritto e Adesso tutto è stato rivelato: con la pubblicazione dei tre Misteri di Fatimorsiani finalmente la popolazione tutta dei pecoroni, o quasi, ha preso conoscenza delle tre visioni del magistrato, fino a poco tempo fa secretate dall’alto dei celli. In sostanza tutto si gioca sul filo dell’ordinanza.
Come tutti ben sanno, una madonna apparve in sonno a Fatimorsiani rivelandogli tre messaggi apocalittici, fino a ieri tenuti segreti, che svelano i grandi accadimenti poi realizzatisi veramente.
“Celli e non più celli“, cosi inizia la visione, con un ssinistro presagio catastrofico per San Marino.
La prima ordinanza o “lo grande debito” apparve in sogno come un vasto mare di merda che “…gonfiavisi e salivisi sempre più financo al raggiungimento de la vetta de lo Titano” e a cagare erano proprio i sammarinesi.
La seconda ordinanza o “la grande svendita” con la quale “…non performanza cederà lo ministro un tanto a la oncia, sic buona pace degli opposti et sconfuorto de molti contra confuorto de pochi.”
La terza ordinanza o il grande prestito, “…si che ognun sammarinese poterà per lustri mettervisi di suo la faccia et de sicuro la sacoccia.” De tributi non disputandum est.
Un coro celestiale conclude la visione:
Uomini uomini c’è ancora una speranza
Prima che un gesto vi rovini l’esistenza
Prima che un giudice vi chiami per l’udienza
Vi suggerisco un cambio di residenza
E poi ci vuole solo un poco di pazienza
Qualche mese e già nessuno nota più l’assenza
La panacea di tutti i mali è la distanza
E poi ci si consola con l’ordinanza
L’ordinanza è una danza
Che si balla nella latitanza
Con prudenza
E eleganza
E con un lento movimento de panza
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