San Marino 2020, nuovo Governo schierato con un 5-3-2: il catenaccio!
Importante non è vincere ma pareggiare.
Difesa ad oltranza e contropiede. Lo schema è quello classico e consolidato a “doppia V” con gli inossidabili Valentini e Venturini, non più abili per il campo giocato, in cabina di regia a dettare le strategie e le tattiche di gioco, mentre la formazione scende, lei si, in campo con un ancor più classico 5-3-2, catenaccio e gioco di rimessa in gioco.
In difesa il blocco granitico della Vecchia Signora del campionato sammarinese, la DC, schiera esperienza e giovane esuberanza, il meglio del panorama nostrano. Tre centrali d’eccezione a formare un blocco insuperabile, Marco Gatti alle Finanze, Bilancio e Trasporti, nipote del funambolico GabriGol mago delle triangolazioni e del passaggio filtrante alla sopaf, dal canto suo Marco ha sempre avuto una vena fallocentrica che gli ha valso il soprannome de “il Cativo”, esperta colonna portante e ponte tra le vecchie formazioni e la nuova, con lui Teodoro “Teoduro” Lonfernini, al Lavoro, Programmazione Economica, Sport, Informazione, Rapporti con AASS e chi più ne ha più ne metta, un jolly esperto e dal gioco spumeggiante ma che non lesina, all’occorrenza, maschie entrate in scivolata. A completare il trio il solido Luca Beccari agli Esteri, Cooperazione Economica Internazionale e Telecomunicazioni, eclettico e indispensabile per fare bene anche in Europa. Sulla fascia, da una parte il collaudato cursore di lungo corso Stefano Canti, già riserva storica di Giancarlo Venturini, a galoppare incessantemente sul Territorio e l’Ambiente, Agricoltura, Protezione Civile e Rapporti con AASLP, garanzia e sostanza nel gioco di conserva ma capace di arrivare al cross dal frustolo, dall’altra il giovane cavallo rampante Massimo Andrea Ugolini alla Giustizia e Famiglia, con la benedizione della Curia. Croce e delizia con le sue giocate tra il fantasioso e il pratico, a volte osannato a volte criticato dai vip seduti in tribunale.
A centrocampo, dove c’è da far legna, il blocco DIM, con in mezzo il neo convocato motussino Fabio Righi per Industria, Artigianato, Commercio, Ricerca Tecnologica e Semplificazione Normativa, un regista dal gioco lineare, uscito dal vivaio diccino ma un poco scapestrato per rimanere tra le fila scudocrociate, affiancato dai due incontristi puri e duri di RETE, Elena Tonnini agli Affari Interni, Funzione Pubblica, Affari Istituzionali e Rapporti con le Giunte, a togliere le ragnatele dalla PA e a tessere la ragnatela di centrocampo insieme al focoso compagno Roberto Ciavatta alla Sanità, Previdenza, Affari Politici, Pari Opportunità e Innovazione Tecnologia, faticatore dai piedi buoni ma troppo incline ai cartellini rossi. Dalla sua capa dovranno uscire gli schemi per mandare definitivamente in pensione il fraseggio infinito e le giocate fine a se stesse. In attesa di giudizio.
In attacco i due “falsi nueve” socialisti del team NPR, tanto qui non serve fare goal ma l’importante è non prenderne ancora, il tornante Andrea Belluzzi a Istruzione e Cultura, Università, Ricerca e Politiche Giovanili, e l’esordiente ed esuberante Federico Pedini Amati al Turismo, Poste, Cooperazione e Expo, cercando di far dimenticare l’insostituibile predecessore Michelotti. Comunque vada sarà un successo.
Squadra ruvida dal gioco duro, possesso palla esasperato, ricerca affannosa del pareggio di bilancio e del mantenimento dello status quo, si basa principalmente sulla difesa rocciosa e attenta agli attacchi esterni ma anche ai pericoli interni e ai possibili autogoal. L’inconsueto Tiki Taka della nuova compagine verrà messo alla prova dopo che il Thinki Tanko non ha convinto i tifosi.
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