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Frana nella notte il monte Titano e sommerge il Palazzo del Governo! Solo all’alba ci si accorge che è una montagna di carbone!
[Befaning news]: frana nella notte il monte Titano e sommerge il Palazzo del Governo! Solo all’alba ci si accorge che è una montagna di carbone!La Befana Titana….o ti tana?6.1.16, una data palindroma che lascerà il segno nella storia recente di San Marino. Nel cuore della notte prima un sibilo prolungato, poi un suono sinistro simile a un ghigno, infine un boato tremendo che ha squassato tutta la Repubblica, udito fino alla costa romagnola.I primi accorsi in piazza della Libertà sono rimasti attoniti di fronte alla vista che si presentava davanti, infatti il Palazzo del Governo giaceva sotto un enorme cumulo di roccia nera. Subito allertata la protezione civile che ha messo in sicurezza la zona disastrata in attesa dell’arrivo dei geologi per comprendere cosa fosse successo.Poi, con stupore crescente, alle prime luci dell’alba tutti i presenti in piazza si sono resi conto che la presunta frana altro non era che una enorme montagna di carbone, e collegando il luogo dove questa era collocata con il fatto di essere nella notte della befana…………..beh, tutti hanno fatto due più due rimanendo letteralmente senza parole per commentare l’accaduto ma con un lieve sorriso beffardo stampato in faccia.Subito avvisati i membri del Governo che non hanno ancora voluto commentare l’accaduto se non respingendo ogni addebito al mittente, specificando inoltre che nessuno di loro aveva appeso la calza al camino della sala del Consiglio. Si sono recati comunque tutti in piazza per vedere di persona l’entità dell’eccezionale fenomeno epifanico. Alcuni inoltre, facendo buon viso a cattiva sorte, o quello che è, ne hanno approfittato per portarsi a casa qualche sacco di carbone da utilizzare nella stufa.
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Clamorosa scoperta: il terreno di San Marino non sta franando, sta cercando di andarsene
(Là dove c’era l’erba, ora c’è una città) San Marino, terra di movimenti. Ma anche movimenti di terra. Gli studiosi hanno recentemente lanciato l’allarme: non sono frane quelle che si stanno verificando in territorio, ma è una sorta di migrazione, o meglio di fuga, in massa del terreno stesso, che stanco di essere additato come facente parte di un Paese poco pulito, ha deciso di abbandonare la sua collocazione geografica per varcare i confini e dissociarsi dall’immagine della Repubblica. Il timore di sentirsi sbloccare per ospitare palazzi decisamente kitsch come poli del lusso medievali sta portando ad azioni eclatanti, con ampie porzioni di collina che si gettano improvvisamente a fiume, ricordando i suicidi di massa dei lemmings. Inoltre, pare che i terreni più fragili, molto preoccupati per l’avanzata dei composti bituminosi, si stiano già organizzando in comitati organici per agire ancora più efficacemente. Addirittura qualche terreno è stato visto intrufolarsi nei sacchi di compost per fuggire da San Marino, nella speranza di approdare a lidi migliori. Altri ancora, fattisi pesanti grazie alle recenti piogge, stanno scappando clandestinamente attaccati alle suole degli ignari passanti.
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News: Allarme in consiglio, frana l’UPR, interviene la Protezione Civile
(Palazzo Pubblico) – Un rombo, un boato sordo e all’improvviso l’UPR è franato a valle mettendo in pericolo la stabilità del Consiglio. Mentre si è salvata la parte sud est della sala, con Rete riparata dal camino e AP e DC/NS ormai consolidate da tempo sulle poltrone, problemi più seri si sono verificati dall’altro lato della sala dove il PSD, vacillante e instabile da tempo, ha preso inesorabilmente a scivolare verso il centro della sala. Vano l’intervento della Protezione Civile che non è riuscita a evitare lo smottamento, mentre invece è riuscita a mettere in sicurezza, puntellandolo, il PSS, che nel frattempo si era ancorato con le unghie ai banchi frenando anche l’avanzata di Civico 10 e di SU dall’angolo.
Attesa in giornata la stima dei danni.
