(Piana di Maratona) Secondo la tradizione letteraria del Titano, gli strateghi del Governo conducono sedute fiume del Consiglio Grande e Generale per sfiancare gli avversari; non ha tradito le aspettative anche la prima maratona del 2015 che si svolge da Lunedì 19 fino al 23 Gennaio. Dai resoconti della nostra redazione sportiva registriamo qualche infortunio nella maggioranza. Maglio Venturini è ai ferri corti col Congresso di Stato per la questione Gendarmeria: “Avrò anche il fiatone ma loro non sono stati Gentili”. APunto croce insorge: “La coperta è corta”. E’ stata presentata anche una mozione di tutta l’opposizione per sciogliere l’intricato bandolo della matassa. Non facile la situazione anche nell’area socialista che lamenta molti strappi muscolari dovuti ad una preparazione errata: “C’eravamo allenati per una mezza maratona” dicono dalla segreteria del Ps. “Non è vero, è una corsa a staffetta” replicano dalla sede parallela, ubicata all’interno dello stesso Ps. Dello stesso avviso pare essere Teodoforo Lonfernini, che seppur auspicando persone nuove nel suo partito, porta avanti il passaggio del testimone (anche se, a dire il vero, sembra più una gara a chi regge il moccolo). Proprio la visione di Gabriele Gatti è apparsa ad alcuni consiglieri dall’occhio pallato che arrancavano sulla salitella di piazzetta Garibaldi, in preda allo sforzo di giungere sul Pianello per potersi finalmente accasciare sugli scranni del Consiglio e attendere al loro compito secondo le indicazioni del Duca Conte di Gran Croc. Luigi Mazza.
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Ikea! Finalmente i 600 posti di lavoro, dal tavolo ristretto alle sedie pieghevoli. Inaugurata sede del mobilificio svedese
(Nuove Ikee, Nuove Imprese) – Bene Comune adotta un nuovo piano di sviluppo dopo la riunione di maggioranza. Per il nuovo piano di lavoro, infatti, è stata predisposta una soluzione d’arredo comoda e funzionale: il tavolo ristretto. Meno spazio per agende, laptop ed appunti cartacei, più spazio per fare con le mani e coi piedi. L’idea del tavolo ristretto è così piaciuta ai membri del Congresso di Stato che hanno subito deciso di siglare un accordo con il colosso svedese. I termini dell’accordo non sono stati ancora ufficializzati, ma pare sia al vaglio del Congresso la possibilità della produzione in Repubblica di mobili componibili, di certo si sa il nome del nuovo tavolo: Tåćksëspůd. Già individuata la linea di montaggio che si svilupperà lungo l’asse della superstrada; dalle materie prime in arrivo a Dogana fino all’imballaggio in Città, passando per la verniciatura a Fiorina nello stabile del Central Square. “I nostro mobili saranno smaccati” ci fanno sapere dalla sede della Csu. Plauso anche dall’uomo al timone di Rtv che, dopo una riunione fiume col Cda, ai nostri microfoni togliendosi benda ed uncino ha salutato con favore l’accordo con gli svedesi: “Che tavoli sarebbero senza cucine?” – rimarcando ancora una volta l’accordo tra Rtv ed i noti produttori di cucine (che per motivi di privacy si sono nascosti dietro ad un dito). Scettici i movimenti: “Nei progetti dei letti matrimoniali che abbiamo potuto visionare non sono presenti le doghe”. Ciavatta di Rete annuncia dalle pagine dei giornali: “se non vogliono le doghe se la dovranno vedere con le reti”.
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Sul Pianello volano le uova, i consiglieri di maggioranza: “Se ci tirate due lasagne gradiamo di più”
(Cucina di Suor Germana) Osla, Usc e Usot si sono radunati in Piazza della Libertà contro le direttive applicative sulla Smac, in attesa dell’entrata dei consiglieri. Quando questi sono arrivati a Palazzo sono stati accolti dai presenti con un lancio di uova, sapientemente fatte marcire a puntino nei mesi scorsi dai commercianti. Pare infatti che ieri ci sia stato un briefing pre-manifestazione in cui i partecipanti hanno scientificamente separato le uova fetide da quelle buone, usate per un maxi-frittatone di cipolla con birrone gelato, in modo da ricevere i politici con una salva di rutti degna dei cannoni del Gianicolo.
Scortati dagli agenti in tenuta da cucina (parananza antiproiettile e cucchiaio di legno sfollagente), i consiglieri sono entrati a Palazzo e si sono detti amareggiati dell’accoglienza. In particolare, un pingue consigliere (scegliete voi chi) ha lamentato l’assenza del lancio anche di un po’ di latte: “Mi serviva per fare le crepès, avevo già la farina ma non del mio sacco. Peccato che non organizzino mai manifestazioni in tarda serata in concomitanza con le sedute notturne, una spaghettata aglio e olio a mezzanotte ci starebbe proprio bene”.

