Il 20 Novembre 2016 è stata sancita la beatificazione di Padre Zeppio da Retalcina. A nulla sono valsi i tentativi di demistificazione del santo dalla lunga chioma. I capelli sempre fuori posto e la barba incolta erano dai più considerati segni dell’inganno: “è finta! Non sono calli quelli nelle mani! E’ sempre incazzato! Sputa nel microfono! Ha la voce stridula!”.
Con il carisma e la delicatezza di un cinghiale è riuscito a penetrare i cuori duri del popolo sammarinese abituato ai modi garbati dei felini. Ma ora è miracolo!
Scene di giubilo quando elargisce la comunione dei bolloni alla cassa n.3: “Dammene solo un paio ed io sarò salvato dalla raccolta punti” recitano le scritture (Baracucco 25,17). Estasiati (perchè è estate, ndr) quando con un sol colpo taglia l’anguria a metà e la divide coi suoi discepoli: “Prendetene tutti, questa ha pochi semi”. Idolatrato a tal punto che quando passa gli toccano la barba e raccolgono i tappi delle birre che beve sul Monte. In tantissimi ora chiedono consiglio quando prima lo rifiutavano con un “non voglio niente”. In molti si chiedono come abbia fatto a battere il Grande Calcolatore Venturini, già San Carlo. Quelli della patatina, ma sottomessa. Le vie del signore sono infinite, pensate quelle delle signorine.
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Scherza con i santi: Padre Zeppio batte San Carlo Venturini
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Non c’è più religione: Santo alla Basilica del Ladro
(Ora pro nobis) – I fedeli della Basilica del Ladro lo avevano visto entrare con sorrisi sempre più affilati e mani sempre più sporche durante gli anni d’oro e ne cantavano le lodi ad ogni cerimonia. Miracoli ma soprattutto Opere continuavano a susseguirsi senza sosta, gesta che sembravano poter riecheggiare per l’eternità. Ben presto però un’ondata di relativismo giudiziario aveva spalancato i portoni del Sacro Tempio: ‘contributi’, ‘aiuti’ e ‘amicizie interessate’ avevano tramutato il loro significato, ora venivano chiamate ‘tangenti’, ‘appalti truccati’, ‘elezioni pilotate’.
A questo punto quelli dell’ultima fila, fedeli fino ad un certo punto (finché potevano godere degli effetti positivi) nasando che la messa era prossima a finire, se la filarono a gambe levate per garantirsi la sopravvivenza anche nella Nuova Era. I credenti più ortodossi invece lo continuavano a difendere a spada tratta, negando le accuse degli infedeli che volevano instaurare un nuovo credo tanto che, nel timore di perdere la fede a cui si erano aggrappati fino a quel momento, decidevano di preparare una cerimonia di beatificazione preventiva anche se l’uomo era ancora in vita, per garantirgli la salvezza eterna.
(Lettera ai Congressisti 11,6,2015 – Ed. La Sindone Sammarinese) -

Turazzi porta sul Titano una reliquia del Papa: “Finalmente ho un bel vestito per Halloween”
(Deposito dei ceri) Un sacerdote della provincia di Modena quest’anno ha proposto una contro-festa di Halloween, chiamata Holyween, dove al posto dei classici travestimenti da zombie o da strega c’è il costume da santo, niente zucche illuminate ma solo ceri bianchi accesi, e tra le mani si tiene la propria immagine sacra preferita. Entusiasta di questa idea e forse peccando un po’ di superbia, Monsignor Turazzi è andato addirittura in Polonia a prendere una reliquia del neo-Santo Giovanni Paolo II. Quando gli è stata consegnata l’ampolla col sangue del Santo, Turazzi ha però chiesto se poteva avere un completo del defunto Papa. “Perfetta l’ampolla come accessorio, ma se non ho un vestito adatto che figura ci faccio? E poi il bianco mi dona” ha detto all’arcivescovo di Cracovia cardinal Dziwisz, che lo ha accontentato, salvo poi risentirsi per il fatto che, forse per l’emozione, Turazzi non è più stato in grado di pronunciare correttamente il cognome del suo benefattore.

