Non c’è più religione: Santo alla Basilica del Ladro
(Ora pro nobis) – I fedeli della Basilica del Ladro lo avevano visto entrare con sorrisi sempre più affilati e mani sempre più sporche durante gli anni d’oro e ne cantavano le lodi ad ogni cerimonia. Miracoli ma soprattutto Opere continuavano a susseguirsi senza sosta, gesta che sembravano poter riecheggiare per l’eternità. Ben presto però un’ondata di relativismo giudiziario aveva spalancato i portoni del Sacro Tempio: ‘contributi’, ‘aiuti’ e ‘amicizie interessate’ avevano tramutato il loro significato, ora venivano chiamate ‘tangenti’, ‘appalti truccati’, ‘elezioni pilotate’.
A questo punto quelli dell’ultima fila, fedeli fino ad un certo punto (finché potevano godere degli effetti positivi) nasando che la messa era prossima a finire, se la filarono a gambe levate per garantirsi la sopravvivenza anche nella Nuova Era. I credenti più ortodossi invece lo continuavano a difendere a spada tratta, negando le accuse degli infedeli che volevano instaurare un nuovo credo tanto che, nel timore di perdere la fede a cui si erano aggrappati fino a quel momento, decidevano di preparare una cerimonia di beatificazione preventiva anche se l’uomo era ancora in vita, per garantirgli la salvezza eterna.
(Lettera ai Congressisti 11,6,2015 – Ed. La Sindone Sammarinese)
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