La ripresa di San Marino passa anche dalle riprese. L’antica Repubblica si candida così ad essere il primo paese a circuito chiuso, vero obiettivo del progetto Dreamland. I sammarinesi non si fidano più di nessuno e vogliono sentirsi al sicuro, così, dopo anni di cecità permanente dove le peggio cose sono passate sotto gli occhi, ora vogliono vederci chiaro e la ripresa pazza ora impazza. Gli automobilisti chiedono telecamere all’Ufficio Urbanistica per possibili maltrattamenti alla viabilità; gli utenti arrabbiati chiedono telecamere davanti ai ripetitori per la scarsa ricezione dei loro telefonini; anche gli operai dell’Aass per la loro sicurezza chiedono le telecamere nei bar, mentre lettori avviliti chiedono le telecamere nelle redazioni per stanare i “furbetti del tastierino” per possibili maltrattamenti alla grammatica. Carlo Romeo dichiara: “Noi di riprese ne facciamo un sacco”. Intervengono anche i lupi: “Se volete, le telecamere noi ce le portiamo appresso” così non perdiamo il vizio.
I Reggenti stessi hanno stanziato un fondo per l’Eccellentissima Telecamera.
Un credente divenuto sospettoso chiede le telecamere durante l’eucarestia perché non crede che quello sia davvero il corpo di Cristo ed invoca l’intervento della polizia scientifica; analisi hanno poi confermato che si trattava di ostie vegane, ora la formula verrà modificata con: ” il corpo di crusca”.
Anche la FSGC si fa avanti: “Sì alle telecamere per i gol fantasma” ma non è un mistero che qualcuno vorrebbe che il grande fratello chiudesse un occhio in alcuni casi.
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Bastoni! Segni non consentiti durante la partita di briscola, pensionato invoca le telecamere nei bar
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AVEVO DETTO DRONE, CON LA ENNE! PER UN ERRORE DI SCRITTURA SAN MARINO SI RITROVA CON DUE DROMEDARI PER LA SICUREZZA

Drone con telecamera per riprese aere Droni a grande richiesta! Tutti li vogliono, associazioni, politici, cittadini, e il Governo che non è sordo alle richieste si è subito attivato.
Da sempre attiva nel campo della sicurezza e nella prevenzione dei furti, poche settimane fa La Droni spa, ditta leader nel settore, ha presentato ufficialmente il nuovo modello Drone Dario 3.0, alta autonomia, raggio migliorato, silenzioso. Forze dell’ordine e Segreteria agli Interni si dimostrano da subito entusiasti del drone da utilizzare per pattugliare il territorio e prevenire atti criminali. E qui accade l’inaspettato: per un banale errore di scrittura – ancora non è noto chi ha realmente effettuato l’ordine anche se la Segreteria al momento sembra voglia scaricare la responsabilità sul correttore automatico – una semplice “m” al posto di una “n”, insomma per una piccola gambina in più ecco che nello stupore generale la Segreteria agli Interni si vede consegnare due simpatici e gibbosi camelidi. Due dromedari!
Pagati anticipatamente come da accordi e forniti insieme a 4 casse contenenti duecento chilogrammi di datteri, qualcuno in Segreteria aveva ipotizzato che si trattasse di proiettili di gomma deterrenti da utilizzare contro i soggetti più facinorosi, i due simpatici animaloni adesso sostano presso il parco della scuola Elementare di Serravalle, la zona più simile a un deserto presente in Repubblica.
Assodato che la ditta fornitrice non accetta il reso della merce ordinata erroneamente, la Segreteria, in un primo momento, ha cercato almeno di farsi sostituire i due dromedari monogobba con altri due esemplari con tre gobbe, pensando bene, come raffigurazione simbolica e vivente del Monte Titano e delle tre torri, di inviarli a Milano al padiglione sammarinese dell’Expo 2015 come prodotti locali, insieme ai due quintali di datteri etichettati appositamente dal Consorzio Terra di San Marino.
Con grande delusione la Segreteria ha scoperto, come da celere e esauriente risposta del fornitore, che oltre a quelli consegnati esistono solo modelli a due gobbe, denominati cammelli. Di seguito è stato subito convocato il Congresso di Stato per decidere in maniera collegiale come utilizzare i due ingombranti animali, cercando di trovare un utilizzo plausibile, qualcuno sembra abbia avanzato l’ipotesi di utilizzarli per pattugliare il centro storico come i famosi poliziotti a cavallo di New York, o in alternativa trovare acquirenti interessati ai due dromedari. Al momento l’unico interessato alla trattativa, notizia che trapela dal Congresso, sarebbe un noto ristoratore di San Marino, anche se non è specificato precisamente l’utilizzo previsto per le due povere bestie.
Mentre l’Apas è già sceso sul piede di guerra annunciando clamorose iniziative, non ultima quella di chiedere il pignoramento dei due animali, possibile in base alla legislazione sammarinese, la CSU non si è ancora espressa in merito, dichiarando a mezzo di uno scarno comunicato che prenderà sicuramente posizione il prossimo autunno, emettendo un comunicato un po meno scarno. -

San Marino, telecamere per controllare tutti i confini. Da Maggio parte il programma tv “Ma come ti arresti?!”
(Real Time) – Sempre attenti alle nuove tendenze e alle nuove tecnologie San Marino riscopre l’arte di apparire. La Segreteria agli Interni, nella consueta conferenza stampa di fine anno, ha infatti comunicato che da Maggio verranno installate telecamere in ogni dove: dai confini su su fino a tutte le rotonde, comprese quelle ancora da costruire. Per rispondere alla richiesta di sicurezza dei cittadini, visto il dilagare di fenomeni malavitosi e corruttivi, il Segretario Venturini ha lanciato un SOS a Carla Gozzi ed Enzo Miccio. Dall’analisi di alcuni filmati, inchieste e titoli di giornale, i due esperti di moda sono subito saliti in Repubblica per verificare il guardaroba di molti personaggi pubblici del Titano ed hanno trovato diversi scheletri nell’armadio che devono essere gettati perché demodè.
Carla ed Enzo si sono detti “entusiasti” di poter partecipare ad un programma così esteso; grazie alla capillarità delle telecamere i due conduttori saranno in grado di tenere sott’occhio tutti i partecipanti, commentando di volta in volta quali vecchie abitudini dovranno gettare e quali mantenere. Per stare al passo con la moda del momento proporranno uno stile di vita più adatto per il giorno, la sera, e le occasioni speciali, compresi gli incontri diplomatici con ambasciatori e consoli oltre confine. Per rispettare il format originale americano Carla ed Enzo offriranno consigli di carattere generale: “Mai più con Carrirolo” e “Mai più senza un avvocato”. -

Gendarmeria controlli a tappeto: Aladdin multato per mancato versamento monofase su una lampada
(Persia) – Prosegue l’attività di prevenzione delle forze di polizia sul territorio della Repubblica di San Marino. Dai controlli effettuati all’esterno di obiettivi sensibili, quali l’ambasciata ottomana, è stato infatti fermato un certo Aladdin già noto alle forze di polizia per import/export di tappeti persiani. Uno era stato infatti richiesto dalla maggioranza di Bene Comune : – “Mi avevano detto che ne serviva uno enorme, ma non ho capito cosa avevano da nascondere” – ha detto l’uomo agli agenti che lo hanno fermato.
Ad insospettire la Gendarmeria è stata però una lampada posta sul retro dell’auto, Aladdin pare non avesse versato la monofase su alcuni servizi erogati, tre desideri di un certo genio: il pareggio di bilancio, il polo del lusso e l’areoporto di Torraccia. Accompagnato al comando, Aladdin ha pagato l’intera somma non versata. A margine della conferenza stampa dal comando della Gendarmeria fanno sapere che:”…i controlli a tappeto continuano. Abbiamo fermato anche un Folletto”. Plauso, o meglio, battitappeto dalla Segreteria agli Interni. -

Utilizzano per tutti la parola d’ordine “Responsabilità”. Violate decine di identità Facebook
(Il mondo sommerso di Internet) – E’ successo a conclusione dell’assemblea di Noi Sammarinesi ma la notizia è trapelata soltanto poche ore fa dopo che, sulla bacheca del famoso social network, sono cominciate ad apparire citazioni di Pertini e foto di gattini a nome degli esponenti del gruppo consiliare. Per capire come questo sia potuto accadere abbiamo contattato un esperto in sicurezza informatica e ci ha spiegato che la causa è stata probabilmente una leggerezza durante la conferenza stampa: – “Molti aderenti hanno seguito alla lettera l’idea di utilizzare per tutti la stessa parola d’ordine”, ha spiegato l’esperto. A quel punto, una volta dichiarata pubblicamente che la parola d’ordine era uguale per tutti, è stato facile per chi, approfittando di questa disattenzione, ha voluto agire indisturbato mettendo le mani sugli account per rubare l’identità dei presenti, difatti si è poi scoperto che la password utilizzata da tutti gli aderenti per il proprio account Facebook era stata ‘Responsabilità’.
“La nostra identità non si tocca” è stato il primo commento di uno degli esponenti del partito fatto movimento (o viceversa). A quel punto è stato necessario l’intervento della polizia postale italiana per verificare la violazione delle identità digitali e ripristinare la situazione.
L’esperto di sicurezza informatica, prima di congedarsi, consiglia a tutti di utilizzare parole d’ordine poco abusate e meno banali e se proprio si devono usare parole comuni per i gli account personali consiglia di renderle più complicate da individuare.
Mentre stavamo pubblicando questa notizia è giunto un aggiornamento su Gian Nicola Berti che ha minacciato di cancellare il suo profilo Facebook sbattendo la porta USB, non sappiamo ancora se è stata opera del Gian Nicola Berti vero oppure di quello responsabile.

