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Cambiamenti climatici, Carlo Cracco sul Titano lancia l’allarme: “Il Cantastorie rischia di diventare un buon vino”

(Consorzio vini tipici) Manca poco all’inaugurazione di Expo 2015 e si moltiplicano le iniziative legate al tema “nutrire il pianeta”. Una di queste prevede che Carlo Cracco vada in giro per il mondo come testimonial, ufficialmente per richiamare l’attenzione sulla necessità di salvaguardare i prodotti alimentari tradizionali, minacciati dai cambiamenti climatici, quando in realtà lo scopo è quello di insultare cuochi di altri paesi. Quando a San Marino si è saputo che Cracco è andato in Marocco perché il loro tartufo rischia di scomparire, si è subito provveduto ad invitarlo anche sul Titano. “Abbiamo bisogno di lei, noi abbiamo un liquore al tartufo che potrebbe sparire dagli scaffali dei negozi di Città” gli è stato riferito. In men che non si dica Cracco è giunto a San Marino, dove però ha fatto una scoperta ancora più preoccupante: i mutamenti climatici, con le variazioni di temperatura e di piovosità anche in Repubblica, rischiano di migliorare la qualità del Cantastorie, notoriamente spacciato come vino ma da tutti utilizzato come aceto, spesso solo per le pulizie domestiche. Il celebre chef ha così sentenziato: “Questo fatto è davvero grave, rischiamo di non poter più usufruire di un prodotto ottimo per la sua acidità, assai ricercato per le vinaigrette o direttamente per scrostare i sanitari. Qualora dovesse perdere le sue caratteristiche, ci ritroveremmo ad avere un altro vino di livello pari al Rosso dei Castelli, assai conosciuto dai turisti per quella strana sensazione che lascia nello stomaco a fine pasto. In questi casi noi ristoratori spieghiamo che si tratta di un sintomo della nostalgia per la nostra cucina, ma in realtà è solo gastrite.”

Informazioni su Armando Misto ()
Attualmente iscritto alla facoltà di non rispondere ma ormai andato fuori corso e fuori rotta, si dedica quotidianamente e scrupolosamente alla trasformazione dell'ossigeno in anidride carbonica. Assiduo ricercatore di nuove soluzioni, ha formulato la prima bevanda non a base d'acqua. Presta ascolto alla musica quando ha qualcosa da dirgli e a sua volta prova a rispondergli. Scrive sul Baracucco per il suo delirio di onnipotenza e perché "la matìria la vo' e su sfòg".

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