Insalata mista di dialetti, Lonfernini colto da indigestione comincia a parlare in Swahili
(Accademia della crusca e dei 5 cereali) Nell’anno dell’Expo dedicato all’alimentazione si moltiplicano le iniziative che puntano a far conoscere le specialità tipiche, ed insieme ad esse la cultura del luogo di provenienza. Perciò largo ad una scorpacciata di cibi e bevande dai nomi più disparati, tutti declinati in salsa dialettale. Ma si sa, abbuffarsi non fa bene al fisico, e alla fine l’eccesso di vernacolo ha causato all’instancabile Segretario Lonfernini un’indigestione linguistica. Zittitosi improvvisamente durante un discorso pubblico per l’inaugurazione della settimana del bustrengo, l’attonita platea è rimasta a contemplare Lonfernini che, dopo qualche istante con lo sguardo vitreo fisso nel vuoto, ha iniziato a ruminare una frase sconnessa che suonava più o meno così: “Gnènca una vàca la sà ad ogli in tla bòca se t’an magn è furmai se tartuf, mo viva l’ostcia di purètt, mio nonno fava i matòni!”. I concetti hanno finito per farsi sempre più confusi, sfumando in una lingua assolutamente incomprensibile. I medici chiamati sul posto hanno constatato che l’attacco di logorrea era unito all’improvvisa conoscenza dell’idioma Swahili da parte di Lonfernini, anche se egli è apparso alquanto risentito dalla parola idioma associata a lui. Per riportarlo ad uno stato di normalità gli è stata imposta una dieta ferrea: per due settimane potrà mangiare solo alle mense delle zone industriali e al McDonalds, pasteggiando con il Rosso dei Castelli. Quanto al parlato, per evitare che il trauma diventi permanente, è stato dispensato dal frequentare l’aula consiliare ed in particolare dovrà evitare di ascoltare gli interventi di Andreoli e Riccardi.
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