Beneficenza: ventenni di San Marino rinunciano a analisi del sangue per finanziare il Governo. I giovani cattolici aggiungono un’Ave Maria
Non corre buon sangue? Non cessa la polemica scaturita alla Festa dell’Amicizia sui costi della sanità e in particolare delle analisi del sangue ai ventenni. E questi, essendosi sentiti tirati in causa, non la mandano a dire e lanciano, con le proverbiali impetuosità e incoscienza dei giovani, una raccolta fondi di beneficenza da destinare alle casse dello stato.
ControAnalisi, così si chiama l’operazione benefica, alla quale per altro tutti possono aderire, e con essa i giovani rinunciano a farsi sforacchiare le vene e a farsi prelevare il sangue, destinando il ricavato a chi ne ha veramente bisogno.
Tutti i soldi sparagnati con le analisi non effettuate andranno infatti a creare un fondo da destinare alla cura dell’anemia cronica che affligge le casse dello stato. In più i ventenni cattolici, oltre a rinunciare al prelievo, hanno deciso di destinare una preghiera alla Repubblica, come doveroso rinforzino.
Normali le prese di posizione delle associazioni, con Avis che vuole vederci chiaro, e Osla, Usc e Usot che hanno aderito fin da subito all’iniziativa dichiarandosi già dissanguati dalla Smac. Attendismo della classe politica che alla necessità è sempre in grado di cavare sangue dalle rape, la Csu infine comunica che contribuirà all’iniziativa con una percentuale dello 0,40%. Grosso modo il valore dell’ematocrito.
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