Elezioni 2016. Gian Franco Terenzi ci riprova: “I nostri ragazzi devono poter andare a Babilonia senza visto”
(Stalingrado) – Mentre Scipione l’africano oltrepassa le Alpi in groppa agli elefanti e Giordano Bruno viene arso vivo a piazza Campo de’ Fiori a Firenze, Gian Franco Terenzi da San Marino gioca d’anticipo, o meglio d’avanguardia, e mette a segno un gran colpo, minando le certezze di molti giovani politici alla prima esperienza con l’appuntamento elettorale. Chi pensava si sarebbe fatto da parte a fine legislatura dopo l’omaggio reggenziale, si sbagliava di grosso. Il nostro leone da riporto ruggisce ancora. La promessa di non candidarsi era solo una finta, il suo nome tra i candidati della Democrazia Cristiana Sammarinese è un vero e proprio ‘coup de theatre’ degno di Houdini, suo compagno di banco ai tempi delle elementari. Da via delle Scalette la Dc minimizza l’inaspettata candidatura del nostro eroe: “Oggigiorno conta l’esperienza” – esclama la DC – “ci vogliono persone in grado di capire lo spirito del tempo, Terenzi è uno di questi. Pensate che è l’unico qua in sede in grado di decifrare il codice di Hammurabi (lo ha studiato durante l’ora di storia contemporanea, ndr). Ve ne renderete conto quando avremo finito di trascrivere i suoi punti programmatici da alcune tavolette d’argilla trovate nell’insediamento dei Goti a Domagnano”. Ad onor del vero le conoscenze di GFT in estremo oriente possono essere preziose in questo delicato periodo storico, San Marino può stabilire rapporti diplomatici strategici direttamente con la dinastia Ming e sfociare su nuovi mercati dove scambiare ceramiche, uomini di terracotta ed il know-how necessario per la costruzione di una nostra piccola grande muraglia ai bordi dei calanchi. Capitolo giovani. Terenzi è molto vicino alle preoccupazioni delle nuove generazioni e ribadisce la volontà di facilitare lo spostamento delle persone per studio o lavoro da e fuori la Repubblica. “Sono già in contatto con alcuni diplomatici di Babilonia per risolvere la situazione” commenta a caldo Terenzi mentre se ne va cavalcando verso il tramonto a dorso del suo cammello masticando datteri.
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