Serravallah akbar: !oniraM naS a ibara ilg onavirrA
Emirati, puntati, fuoco! Arrivano gli arabi a trattare per il Credito Industriale Sammarinese, banca storica con sede a Serravalle, per l’occasione già ribatezzata Serravallah.
Nessuna indiscrezione sfugge dagli interessati, tutti mantengono il massimo riserbo e la più alta segretezza, tanto è vero che i commentatori più impavidi del Titano stanno cercando di leggere il futuro di San Marino nei fondi del Qatar. Altri stanno già ridefinendo San Marino come nuova oasi finanziaria (dal polo all’oasi in cinque minuti nel prossimo futuro) hub, pivot, cardine o più semplicemente pippiolo.
Per garantire al meglio le comunicazioni il Governo, prendendo subito la palla al balzo, installerà un traliccio alto 36 metri nella piana di Serravalle, la piana di Minareto.
I soliti complottisti hanno già ipotizzato che la siccità e la conseguente emergenza idrica siano state provocate ad hoc per fare diventare San Marino “il deserto d’ Europa”. Un’oasi da fare impallidire la vecchia Babilonia.
Frattanto nel castello di Serravalle pensano già ai festeggiamenti e per celebrare l’avvenimento verrà organizzata in estate la Festa dell’Amihad, grande kermesse popolare con danze e cibarie a base di pane arabo e agnello invece degli obsoleti piada e prosciutto. Meccaroncini gratis per tutti, spazio bimbi con dune gonfiabili al parco Layallah.
Trapela comunque, infine, soddisfazione tra le parti interessate, anche se compaiono solo un paio di foto a suggellare l’accordo: “Fermi, in posa, fate CIS!”
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