Cis banca o ci sbanca? Questo è il problema.

Il cisburger non è una svizzera ma un san marino.

“Pago io o paga lei? Ah, paga lei… allora pago io”

Sproloquio notturno tra se e se di un cittadino e lo stato sammarino.

Sopra la banca la capra campa, sotto la banca il pecorone crepa, è la legge dello Zaffo e al cittadino gli fa un baffo. Gli fa un baffo e anche la barba, se vi piace o non vi garba. Dammi un cinque capra campa, qua la zampa!

Guidi Celli, o Celli Guidi, come la metti la metti, caproni o pecoroni qua si scornano i milioni.

Come disse un dì Guerrino in assetto sul pianello, ma non vi siete premuniti sul più bello? Concederà adesso Guerrino il bis, mentre in posa sorride e dice cis? E’ la legge dello Zanno, fanno fanno e il cittadino paga il danno.

Gesù e Giuseppe Maria, vi dono il cuore e l’anima mia.
Gesù e Giuseppe Maria, assistetemi nell’ultima agonia.
Gesù e Giuseppe Maria, spiri in pace con voi l’anima mia,
è la legge di Morganti che sistema tutti quanti.

Ognuno ha i suoi lacci, sostiene Ciacci, come la metti la metti, ribadisce Giorgetti, fatti non Foschi a viver come bruti ma per postar e commentar su Facebook, cento milioni di fondi pensioni, son numeroni, numeri grandi grandi, grandoni. E Renzi Renzi ci avviciniamo all’epilogo, in modo omologo, come nel prologo.

Celli Guidi o Guidi Celli, come la poni la poni, qua si scornano i milioni.

Di Banca Centrale non si butta via niente, e di tutta l’altra gente, che commissariamente, che non mi importa niente, che non sei tu, che cosa c’è, c’è che ci stiamo indebitando per te, in fondo il fondo non è cosi profondo, ecco che c’è.

“Cisburger, cisburger, cisburger and chips”


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