Gli operatori dell’Ugraa avevano ricevuto un ordine di abbattimento dell’abete “perché malato” ma qualcosa deve essere andato storto nella catena di comunicazione tra il dirigente responsabile e la manovalanza addetta alla manutenzione del verde. Laconico il commento del presidente della FSGC Giorgio Crescentini: “Considero Abete come un amico, a Natale gli lasciavo pure dei pacchi regalo”. Se ne va un simbolo e quella che poteva essere una festa per lo sport ora non è che un piccolo contributo alle prossime focheracce. La FSGC per commemorare l’accaduto ha già in programma una partita di calcio tra scapoli ed imboscati, il cui ricavato andrà alla famiglia degli abeti. Allerta massima anche nei pressi dello stadio dove potrebbero essere a rischio anche i “legni” delle porte, per non parlare dei giovani del vivaio della nazionale. Al momento, dagli uffici competenti, non vengono rilasciate dichiarazioni ufficiali, anche se c’è da dire che il rapporto tra San Marino e l’Abete non è mai stato tutto rose e fiori…
Giuseppe detto “Pino” Guidi, influente membro della DC, si è detto seriamente preoccupato. Diversi cittadini stanno intasando i centralini dei corpi di polizia con segnalazioni di viavai sospetti in luoghi considerati finora tranquilli, come l’hotel Quercia Antica o il Parco Verde.
Al bar, un anziano apostrofato “vecchia quercia” da un amico, si è subito rintanato in bagno terrorizzato e tuttora non risulta ancora uscito dal nascondiglio, attesa una breaking news nel pomeriggio. Intanto cresce il panico in Repubblica, le famiglie Selva e Dell’Olmo temono la strage etnica e richiedono l’intervento della Gendarmeria.
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Tragedia a San Marino. Giancarlo Abete abbattuto dall’Ugraa
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San Marino all’avanguardia nella mobilità, la funivia ora sarà wireless
(Hotspot) Rivoluzione mobile, arriva la prima funivia wifi del mondo. Il Titano si libera dai vincoli delle vecchie tecnologie e per dimostrare la sua sovranità e il suo spirito innovatore annuncia che d’ora in poi la “nofunivia” farà la spola tra Borgo e Città senza viaggiare su funi.
Parola d’ordine: più comfort, infatti per riequilibrare i pesi della struttura, in maniera stranamente frettolosa, la cabina è stata equipaggiata da comode sedie Ikea modello Democristä, acquistate a basso prezzo ad un’asta pubblica.
L’AASS in occasione della revisione ventennale dell’impianto di risalita ha voluto fare il salto di qualità: in attesa di devastare di nuovo le strade per posare la fibra ottica, basta cavi! Del resto lo dice la parola stessa: funi via! Grande soddisfazione della Segreteria al Territorio: “A chi si lamenta che il proprio telefonino non prende, diciamo: intanto prendete la funivia”. Altrettanto entusiaste le dichiarazioni della Segreteria al Turismo che ha già lanciato un contest fotografico con l’hashtag #menofunipiùfun dove le persone fingono di tenere sospesa la cabina con le dita, così avremo anche noi, come a Pisa, orde di turisti che agitano le mani nel nulla, con in più il coefficiente di difficoltà della cabina in movimento. Il vincitore potrà ricevere un modellino in miniatura della rotonda sotto il Monte dentro una palla di vetro con la neve finta. -

Bastoni! Segni non consentiti durante la partita di briscola, pensionato invoca le telecamere nei bar
La ripresa di San Marino passa anche dalle riprese. L’antica Repubblica si candida così ad essere il primo paese a circuito chiuso, vero obiettivo del progetto Dreamland. I sammarinesi non si fidano più di nessuno e vogliono sentirsi al sicuro, così, dopo anni di cecità permanente dove le peggio cose sono passate sotto gli occhi, ora vogliono vederci chiaro e la ripresa pazza ora impazza. Gli automobilisti chiedono telecamere all’Ufficio Urbanistica per possibili maltrattamenti alla viabilità; gli utenti arrabbiati chiedono telecamere davanti ai ripetitori per la scarsa ricezione dei loro telefonini; anche gli operai dell’Aass per la loro sicurezza chiedono le telecamere nei bar, mentre lettori avviliti chiedono le telecamere nelle redazioni per stanare i “furbetti del tastierino” per possibili maltrattamenti alla grammatica. Carlo Romeo dichiara: “Noi di riprese ne facciamo un sacco”. Intervengono anche i lupi: “Se volete, le telecamere noi ce le portiamo appresso” così non perdiamo il vizio.
I Reggenti stessi hanno stanziato un fondo per l’Eccellentissima Telecamera.
Un credente divenuto sospettoso chiede le telecamere durante l’eucarestia perché non crede che quello sia davvero il corpo di Cristo ed invoca l’intervento della polizia scientifica; analisi hanno poi confermato che si trattava di ostie vegane, ora la formula verrà modificata con: ” il corpo di crusca”.
Anche la FSGC si fa avanti: “Sì alle telecamere per i gol fantasma” ma non è un mistero che qualcuno vorrebbe che il grande fratello chiudesse un occhio in alcuni casi. -

Pompe funebri a basso costo: kit quattro asse e una vanga per la dipartita. Imprenditore sfida il cartello delle pompe funebri
Il fenomeno delle pompe al ribasso sbarca aldilà. Parte un’altra iniziativa imprenditoriale fai-da-te dopo che la febbre dei giorni scorsi per le “pompe low cost” aveva sollevato alcuni dubbi sui prezzi applicati, causando vibranti proteste dalla statale: “Perché le vostre pompe a prezzi così stracciati?”.
L’imprenditore sammarinese Pietro Sopra lancia la sfida all’ingessato mercato delle pompe funebri proponendo un’offerta a basso costo che ha subito destato interesse tra i consumatori più esigenti. Già dalla prima mattinata, infatti, una piccola folla di persone ha invaso il laboratorio dell’uomo per ordinare i primi quantitativi di assi. “Con la crisi bisogna guardare al portafoglio” ci ha confidato un uomo che stava organizzando la sua futura dipartita. L’imprenditore è chiaro su come battere la concorrenza: “Perché pagare caro anche il passaggio all’eternità?”. La sua personale pompa funebre bianca prevede anche il ricarico dell’ormai defunta SMaC card e la formula “Soddisfatti o tumulati”. La sfida alle pompe funebri ufficiali è lanciata, ora si aspettano le prime reazioni a freddo. Nel Paese intanto non si parla d’altro che di pompe e così, per difendere l’onorabilità della Repubblica, l’Avvocatura dello Stato ha dato mandato alla magistratura per verificare se ci sono i presupposti per procedere ad una denuncia: “Le pompe offendono l’onorabilità della Repubblica” -

Sanremo 2016, la grande canzone italiana: “Don Gabriè”
Don Gabriè (di G. Gatti – F. Cocco)Io mi chiamo Pasquale Cafieroe son brigadiere del carcere oinèio mi chiamo Cafiero Pasqualesto ai Cappuccini dal 2003E al decimo catenaccioalla sera mi sento uno straccioper fortuna che al braccio specialec’è un uomo geniale che parla co’ meTutto il giorno con quattro infamoniladri, truffatori o ispettori dell’ISStutte l’ore cò ‘sta fetenziache sputa minaccia e s’à piglia con chìstMa alla fine m’assetto papalemi sbottono e leggo SM Giornalemi consiglio con don Gabrièmi spiega che penso e bevimm’ò cafèA che bell’ò cafèpure in carcere ‘o sanno faco’ à ricetta che a Fiorenzellache prima era in cellaci ha dato mammàPrima pagina venti notizieventuno ingiustizie e lo Stato che fasi costerna, s’indigna, s’impegnapoi getta la spugna con gran dignitàmi scervello e mi asciugo la fronteper fortuna c’è chi mi rispondea quell’uomo sceltissimo immensoio chiedo consenso a Don GabrièUn galantuomo che tiene sei figliha chiesto una casa e ci danno consiglimentre a qualcuno che Dio lo perdonifa su palazzine e chiede condonivoi vi basta una mossa una vocec’ha ‘sto Cristo ci levano ‘a crocecon rispetto s’è fatto le trevolite ‘a spremuta o volite ‘o cafè?A che bell’ò cafèpure in carcere ‘o sanno faco’ à ricetta che a Fiorenzellache prima era in cellaci ha dato mammàA che bell’ò cafèpure in carcere ‘o sanno faco’ à ricetta che a Fiorenzellache prima era in cellaprecisomammà‘Cca ci stà l’inflazione, la svalutazionee la borsa ce l’ha chi ce l’haio non tengo compendio che chillo stipendiose ho un posto sotto la PAaggiungete mia figlia Innocenzavuo’ marito non tiene pazienzanon vi chiedo la grazia pe’ mevi faccio la barba o la fate da sé?Voi tenete un cappotto cammelloche al maxi processo eravate ‘o chiù belloun vestito gessato marronecosì ci è sembrato alla televisionepe’ ‘ste nozze vi prego Eccellenzami prestasse pe’ fare presenzaio già tengo le scarpe e ‘o giletgradite ‘o Campari o volite ‘o cafè?A che bell’ò cafèpure in carcere ‘o sanno faco’ à ricetta che a Fiorenzellache prima era in cellaci ha dato mammàA che bell’ò cafèpure in carcere ‘o sanno faco’ à ricetta che a Fiorenzellache prima era in cellapreciso mammàQui non c’è più decoro le carceri d’oroma chi l’ha mi viste chissàchiste so’ fatiscienti pe’ chisto i fetientise tengono l’immunitàDon Gabriè voi politicamentesul vostro stemma c’è lu nostro Santoma ‘ca dinto voi state a pagàe fora chist’atre se stanno a spassàA proposito tengo ‘no frateche da quindici anni sta disoccupatochill’ha fatto quaranta concorsinovanta domande e duecento ricorsivoi che date conforto e lavoroEminenza vi bacio v’implorochillo duorme co’ mamma e co’ meche crema d’Arabia ch’è chisto cafè -

Carnevale. Tragedia a San Marino: si suicida Pantalone, era ridotto sul lastrico!
[Breaking Mask]: Carnevale. Tragedia a San Marino: si suicida Pantalone, era ridotto sul lastrico!
E’ una brutta tragedia quella avvenuta nella notte sul Titano, anche se sembra che nell’ambiente qualcuno si aspettasse da tempo il tragico epilogo.
Pantalone si è tolto la vita, ormai ridotto sul lastrico dopo anni e anni di spese pazze e sperperi, ha dovuto dichiarare bancarotta e, messo oltretutto in ombra dalle tante figure ridicole presenti in Repubblica, non essendo più in grado di pagare niente a nessuno ha compreso di non avere più uno scopo.
Laconiche le dichiarazioni di alcune maschere raggiunte per l’occasione, Pulcinella: “Mannaggià, chesta sera dovevàm i’ a magna’ a’ pizzà e pagà sempe isso”, e ancora Arlecchino: “Tempi duri per le maschere a San Marino, io ho dovuto risparmiare sui colori e con il vestito in bianco e nero mi scambiano per un dalmata”, e infine Colombina: “E poi con le maschere che ci sono oggi in circolazione a noi della tradizione non ci vuole più nessuno!”
Ti conosco mascherina……….o no?
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Fototrappola delle Bruciate: due lupi, carcassa di pecora (per forza) una volpe e un cinghiale e tanto altro ancora nei boschi sammarinesi.
Fototrappola delle Bruciate: due lupi, carcassa di pecora (per forza) una volpe e un cinghiale e tanto altro ancora nei boschi sammarinesi. I lupi frattanto sarebbero intenzionati a denunciare Rtv per stalking.
Animali, carogne, cespugli, e tante altre sorprese dalle immagini riprese dalla fototrappola delle bruciate: dopo i due lupi all’apericena con carogna di pecora compaiono anche una volpe e un cinghiale auto invitati a sbafo. Ma la fototrappola attiva 24 ore su 24 ha catturato anche altre significative immagini:
un Big Foot ma in realtà era un babbo travestito da Orso Yogi per il carnevale del figlio
in sequenza scatti per Spider-Man, Lupin inseguito da Zenigata, Mussoni travestito da Mussoni
cacciatore che caga tra i cespugli e si pulisce il culo con pagina di giornale con foto di lupo
tre uomini con gonna: uno scozzese, una omosessuala ed un prete che si è dato alla macchia
coppia di allupati che trombano a pecora
autovelox di mezzo agricolo che sfrecciava oltre i limiti consentiti
drone in volo per pattugliare le zone dei furti ritratto a terra mentre fuma una sigaretta
Cappuccetto Rosso che si fa una canna nel bosco con una felpa (rossa) con la scritta “fuck the wolf”
il lupo che fuma una sigaretta dopo essersi ingroppato Cappuccetto
vittima della fototrappola un altro cacciatore, immortalato mentre mette un fiore nel suo cannone.
Nel frattempo i proprietari del terreno hanno richiesto ufficialmente alla Segreteria al Territorio una variante del Prg per modificare la zona da parco pubblico a Polo del Lupo.

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Dal Papa per promuovere le piade piccole piccole piccole del Consorzio. Lonfernini: “Ostie abbastanza piccole da essere grandi”
Dalla piada e le bolle alla piada e le bolle papali. La sfoglia rotonda del Consorzio saluta il nuovo millennio con un innovativo impiego ed apre la strada ad interessanti opportunità commerciali. Dopo il successo all’Expo di Milano infatti, i prodotti Terra di San Marino sbarcano nella più piccola monarchia assoluta del mondo. Le ostie, in fondo, sono piadine piccole piccole piccole e la visita in Vaticano è stata l’occasione per invitare Papa Francesco a salire sul Titano per seguire le fasi della preparazione della piada sammarinese che, ci auguriamo, potrebbe invadere i mercati di tutto il mondo tra chiesette, chiese, duomi e basiliche. La ricetta verrà rivisitata, con la possibilità di avere l’impasto all’ortica per i peccati più gravi. L’iniziativa di Lonfernini non è piaciuta all’ala più conservatrice del partitone scudo crociato, dopo la foto assieme al Papa sono arrivate le prime accuse: “Non vogliano un corpo di Cristo precotto!”. Il Consorzio cercherà di trovare una mediazione plausibile.
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Flop del musical AASS “Il grande rifiuto”
(Fumata nera) Fiasco totale per il debutto della commedia (o per meglio dire farsa) musicale in due anni dal titolo “Il grande rifiuto”, sottotitolo “Ma che c’importa del porta a porta”.
RECENSIONE: L’allestimento, costato cifre da musical di Bollywood, vede all’opera le maestranze Aass, anche nelle vesti di attori improvvisati. Molti elementi (e che elementi) dell’orchestra dell’Azienda se la suonano e se la cantano autonomamente, generando una cacofonia inconcludente su cui svetta la prestazione solista di Valli, che non apre bocca ma fa un gran casino. La confusione derivante dal direttore Aass aumenta con la totale incapacità del maestro Lonfernini, che vorrebbe dirigere la melodia con tempo prestissimo ma si stanca subito e si distrae troppo facilmente con i commenti negativi dei presenti e rivolgendo i suoi pensieri al buffet. Gli spettatori schifati hanno espresso il loro disappunto con fischi e lancio di oggetti indifferenziati.
IN SINTESI: solo una scarsa percentuale del pietoso spettacolo si salva, mentre tutto il resto è da buttare e non lo si potrebbe riciclare nemmeno per “I talenti dei castelli”.
VOTO: 0/5



