Mularoni: “Abbiamo bisogno di nuovi insediamenti”. A Domagnano tornano i Goti e minacciano la confinante sede di RETE
(Carbonio 14) Imprevisto a Domagnano, ritornano i Goti e dichiarano guerra a Rete! La fiera tribù germanica, appresa la richiesta del Segretario Mularoni di creare nuovi insediamenti in territorio, è arrivata dal Nord a bordo di carri da guerra per riprendere possesso del terreno appartenuto ad una nobildonna nel VI secolo d.C. (sempre DC). Zona Paradiso si è perciò trasformata improvvisamente in un inferno: costruita rapidamente una palizzata rubando legname all’UGRAA per fortificare i propri confini, i Goti hanno poi dichiarato guerra all’adiacente tribù di Rete, rea di avere occupato il loro territorio, sfruttando sementi e pastorizia per la propria sussistenza. Pare che i germanici si siano serviti anche di un mercenario del luogo, tal Arzillli detto “Il Rubizzo” per il colore dei suoi zigomi, esperto conoscitore di queste lande e autoproclamato paladino del PST (Popolo Senza Territorio). La tribù di Rete ha cercato di sventare la minaccia utilizzando l’arma in voga durante l’era delle facce di bronzo: la lancia a supercazzola, che ha mandato in confusione i guerrieri convincendoli che l’assedio andava portato qualche centinaio di metri più in là, ad un palazzo vicino alla rotonda di Fiorina, dimora della tribù dei Mularoni. Ma l’occupazione, come spesso accade a San Marino, è durata poco: Matrona Antonella, ancora più subdola, ha emanato una variante al PRG (Posizionamento Regolamentare dei Germanici) che ha decretato l’insediamento dei Goti presso le palafitte dell’ex Symbol, a titolo di compensazione per la perdita del Paradiso. Dopo questa mossa diabolica, le sorti della tribù nomade sono incerte, ma probabilmente finirà tutto a tarallucci e vino. Oro dei Goti, ovviamente.
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